13 febbraio 2013

Il Ristorante Le Querce di Cantù Mirabello (Co) vince il 1° Festival della Cassoeula

Il Ristorante Le Querce ha vinto la prima edizione del FESTIVAL DELLA CASSOEULA D'ORA - CITTA' DI CANTU'.
Otto ristoratori di Cantù hanno accettato la sfida del Comune : “Hai mai provato l’autentica cassoeula della tradizione canturina ?” e si sono cimentati in gara per vincere la “Cassouela d’Ora”.
Le Querce (servizio con la lettera C) si sono piazzate al primo posto con 54 punti ottenuti dai 15 componenti della Giurìa Tecnica (Bizzozero Claudio, Cambaggio Pierangela, Cattaneo Franco, Lettieri Rocco, Mambretti Emanuele, Mauri Sergio, Monti Anna, Montorfano Giancarlo, Pevere Marco, Politi Francesco, Pozzoni Carlo, Sau Giovanna, Schieppati Alberto, Silva Antonio e Spinelli Ruggero) e con 47 punti dai 15 componenti della Giuria popolare.

La premiazione è avvenuta al Ristorante Le Querce alla presenza del sindaco Claudio Bizzozero e dei titolari Catia Pizzi e Maurizio Luraschi, con gli chef: Francesco Terrenghi, Riccardo Bragato e Roberto Maricondi.
Il trofeo consegnato ai vincitori è stato realizzato con diversi legni: basamento in rovere, il piatto è in noce, le lettere in legni diversi: palissandro rose, wengè e ciliegio. E’ stato realizzato con il contributo del prof. Valerio Gaeti, per quanto riguarda il progetto; l’intaglio è stato possibile grazie ai fratelli Gabriele e Angelo Migliorini di Montesolaro; la tornitura è opera di Francesco e Ernesto Meloni; la doratura è stata effettuata da Luigi Seveso; la targa è stata eseguita da Frigerio Claudio.

La Cassouela è piatto tipicamente brianzolo e del milanese. Diverse sono le versioni. Occorrono anzitutto costine di maiale ben grasse e in carne, piedini di maiale, cotenne e muso di maiale disossato. Molti hanno l’abitudine di aggiungere salsiccia e verzini. Tra gli altri ingredienti: cipolle, coste di sedano, carote, spicchi di aglio, concentrato di pomodoro, vino rosso corposo, sale, pepe ed un bel mazzetto di odori (salvia, rosmarino e alloro che devono essere legate assieme con uno spago di modo che non si disperdano cuocendo), due belle verze nostrane, meglio se hanno preso i primi freddi autunnali perché in questo caso le verze sono migliori. Tempi lunghi di cottura e fantasia degli chef fanno il resto.

Una tradizione molto sentita a Cantù in occasione della festa detta di “Sant’Antonio del purcel” è quella di fare in casa la Cassouela, con l’immancabile polenta di farina bramata. Sant’Antonio è il monaco più illustre della chiesa antica. Le iconografie popolari lo rappresentano sempre tra mille tentazioni del diavolo e in compagnia di numerosi animali domestici, ma non manca mai il porco. Il porco è l’animale che inaugura il capodanno culinario partendo appunto dal 17 Gennaio. Non vi è migliore auspicio per un anno che inizia. In ogni caso, a gennaio, il porco è immagine di festa, segno di abbondanza e di certezza esistenziale, garanzia di consumo alimentare e di sopravvivenza, simbolo di eccesso rituale e materia di aggregazione sociale. Ovunque, dunque, il “caro amico porco”, è vittima immolata alla miseria, sacrificato con fuoco e aromi dell’arte del cuocere, secondo una liturgia che lascia ampi spazi a orge alimentari per stomaci gagliardi e vivaci attitudini ai conversari con piatti concreti e vini frizzanti di grande impegno provenienti dalle uve di barbera o di bonarda senza disdegnare i famosi lambruschi Grasparossa e Salamino.


Per informazioni
Tel. 031 731336 – 031 730106
maurizioluraschi@alice.it
catiapizzi@ristorantelequesrce.com
www.ristorantelequerce.com


Ristorante

Ristorante Le Querce