A picco sul mare: un tour tra le Cinque Terre e Portovenere

Un panoramico e goloso viaggio in Liguria dalle Cinque Terre, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, a Portovenere.

 Vernazza, Archivio Parco Nazionale 5 Terre

 

Vagabondare per le Cinque Terre, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, scoprire la Riviera di Levante, in Liguria, significa immergersi in incantevoli borghi storici e variopinti in una posizione splendida sul mare, circondati da terreni agricoli e da vigneti strappati alla roccia e resi fertili da secoli di lavoro centenario dell’uomo, dove matura lo Sciacchetrà, raro e pregiato vino liquoroso prodotto da uva passita, già cantato da Francesco Petrarca. Il tutto si rispecchia nel blu intenso del mare Ligure, che qui - come scrisse il poeta Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura e illustre abitante di Monterosso - “scaglia a scaglia, livido muta colore”. Il nostro itinerario prosegue poi fino a Portovenere, fra le più iconiche località liguri.

Per saperne di più: 
www.lamialiguria.itwww.parconazionale5terre.it


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Le Cinque Terre

Otto miglia di costa rocciosa a picco sul mare, con centinaia di chilometri di muretti a secco che delimitano piccoli appezzamenti di terra coltivati per lo più a vite e – in misura minore- a ulivi e limoni, in cui sono incastonati gli antichi paesi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, legati da un’unica storia e da un unico destino, ma profondamente diversi l’uno dall’altro.
Queste sono le Cinque Terre, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco proprio per il loro articolato, e unico, sistema di grande interesse naturalistico e ambientale. A tutelarne il delicato equilibrio, è stata istituito nel 1999 il Parco nazionale delle Cinque Terre, che si è affiancato l’Area marina protetta, creata nel 1997.
Si percorre un litorale frastagliato, che strapiomba in un mare profondo, dai colori che vanno dal blu al verde smeraldo, con vigneti impervi strappati alla roccia, scandito da cinque borghi, marinari e agricoli al tempo stesso, che competono fra loro in colori, semplicità, fascino e splendore. La prima tappa è Monterosso: il centro antico è un gomitolo di strade anguste che si inerpicano sul colle e presenta due chiese di pregio, la gotica parrocchiale di San Giovanni Battista e la seicentesca chiesa di San Francesco, annessa al convento dei Cappuccini.
Qui si trova fra l’altro il Parco letterario dedicato al poeta Eugenio Montale, cantore di queste terre.
Si giunge quindi a Vernazza, che possiede l’unico porticciolo turistico delle Cinque Terre, attorno al quale si sviluppa la cittadina medievale, con la caratteristica piazzetta, due imponenti torri d’avvistamento genovesi e una curiosa chiesa gotica, disposta su due piani, dedicata a Santa Margherita d’Antiochia.
Proseguendo, lo sguardo punta in alto: un centinaio di metri sopra il mare, ecco Corniglia, borgo che pare più collinare che marinaro, arroccato sul crinale del promontorio e collegato alla spiaggia da una scalinata di 365 gradini. Splendido il panorama che si gode da questo piccolo paese, tradizionalmente dedito alla coltivazione della vite.
Di grande impatto anche il colpo d’occhio offerto dall’enorme scoglio nero a picco sul mare su cui sorge Manarola, nota per la produzione di vino e olio, con le sue case colorate che pare sorgano dalla roccia.
L’ultima località delle Cinque Terre, e cuore dell’omonimo Parco, è Riomaggiore, pittoresco borgo di pescatori, con due file di case alte e strette, ammassate l’una sull’altra, dai colori tipicamente pastello, e un alternarsi di luce e oscurità, proveniente dagli stretti carrugi.
Tra Manarola e Riomaggiore corre uno dei sentieri più romantici e celebrati al mondo: la Via dell’Amore (attualmente chiusa per lavori). Scavata nella roccia a mezza costa, a picco sul mare, con ineguagliabili scorci paesaggistici, la si può percorrere solo a piedi.


Portovenere

Lasciate le Cinque Terre, altra tappa d’obbligo è Portovenere, una delle più caratteristiche e famose località di villeggiatura della Liguria. Antico borgo di pescatori dove le architetture si sono perfettamente modellate alla natura, ha un incantevole lungomare che incornicia il porticciolo turistico. Assolutamente tipiche l’infinita la gamma di colori delle sue strette e altissime case, le ripide scalinate e gli angusti vicoli. All’estremità del promontorio svetta la sagoma inconfondibile, in bianco e nero, della chiesa di San Pietro, risultante dall’integrazione di un primo corpo paleocristiano con un completamento genovese in stile gotico. Altri gioielli sono la chiesa di San Lorenzo, costruita dai genovesi nel 1100, e il castello cinque-seicentesco. Di fronte a Portovenere tre isole: Palmaria (meta di gite in barca, dove si visita la Grotta Azzurra), Tino e Tinetto.