Nelle Crete Senesi per la Mostra Mercato del tartufo bianco

Siena

Siena, l’acerrima nemica di Firenze, città mercantile per eccellenza, conserva ancora l’aspetto che aveva nel periodo del suo massimo splendore, a cavallo tra Duecento e Trecento. Stradine e vicoli dove pare il tempo si sia fermato si snodano attorno alla piazza del Campo, centro della città, con la sua caratteristica forma a conchiglia e il pavimento in mattoni. Leggermente inclinata verso il gotico Palazzo Pubblico (oggi sede del Museo civico, che ospita alcune delle maggiori opere della Scuola di pittura senese), è contornata da palazzi medievali con torri e merlature, su cui svetta la torre del Mangia che, con i suoi 102 m d’altezza, domina il centro storico e offre dall’alto una vista spettacolare. Al centro della piazza, spicca la fonte Gaia, copia dell’opera quattrocentesca in marmo di Jacopo della Quercia, conservata nel Museo civico. Nella vicina via dei Banchi di Sotto nacquero le prime banche. Da essa deriva la parola “bancarotta”: i Banchi, infatti, venivano rotti quando gli affari non andavano bene. A palazzo Piccolomini è esposta una serie di preziose tavole di legno raffiguranti scene di vita quotidiana, realizzate per proteggere, sugli scaffali, i libri contabili. Racconta la storia di una città ricca e operosa anche la loggia della Mercanzia, dove banchieri e mercanti trattavano i loro affari.
Vero capolavoro d’architettura romanico gotica, il Duomo domina l’omonima piazza, con la sua elaborata facciata, la possente mole dalla cupola e il campanile duecentesco a fasce bianche e nere, come il fianco dell’edifico. Si trova nel “terzo “ di città, la parte più antica di Siena. Al suo interno caratterizzato dalla volta decorata in blu e costellata di stelle, una lunga serie di capolavori, quali il pulpito duecentesco di Nicola Pisano, la libreria Piccolomini affrescata dal Pinturicchio (1502-1509), il pavimento marmoreo suddiviso in 56 riquadri con scene sacre e profane.
Di fronte al Duomo, si visita lo Spedale di Santa Maria della Scala (al cui interno è ospitato il Museo archeologico nazionale), mentre accanto ad esso il Museo dell’Opera metropolitana raccoglie opere provenienti dal duomo stesso, come la famosa Maestà di Duccio di Buoninsegna, capolavoro della pittura senese realizzato all’inizio del Trecento e la Madonna con bambino, tondo a bassorilievo di Donatello. Altri capolavori sono esposti nella Pinacoteca nazionale, ospitata in palazzo Buonsignori, ricchissima di opere di artisti della scuola senese e toscana in genere.