Fra Parma e Busseto, seguendo le tracce di Giuseppe Verdi

Gastronomia

Nel cuore dell’Emilia, la provincia di Parma ne è la quintessenza dell’eccellenza gastronomica. Intensamente coltivata, ha nell’agricoltura, nell’allevamento suino e bovino, nell’industria agroalimentare punti di Prosciutto di Parma, la stagionaturaforza che la pongono al vertice del settore in Italia, tant’è che proprio la Fiera di Parma ospita annualmente Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione, la più importante fiera italiana del settore, fra le principali a livello internazionale. Le sue produzioni Dop più rinomate, conosciute in Parmigiano Reggiano in stagionaturatutto il mondo, sono il Prosciutto crudo di Parma e il Parmigiano reggiano, a cui si aggiungono le lavorazioni della grande industria della pasta e delle conserve. Ad esse si affiancano prelibati salumi (Culatello di Zibello, Coppa di Parma, Spalla cotta di San Secondo, Salame di Felino).
Tutta all’insegna dei sapori unici, la gastronomia parmense (che varia notevolmente dalla città, alla zona montana a quella pianeggiante lungo il Po) può contare anche su altre specialità d’eccellenza, quali i funghi di Borgo Val di Taro e Berceto o il tartufo nero di Fragno. “A Parma si è golosi come in tutta l’Emilia, ma ci si vanta di essere più raffinati, di svolgere, direi, gli stessi temi con maggiore capriccio. Si entra qui nella terra dell’Italia dove il cibo è un aspetto della cultura e quasi un’erudizione…” scriveva Guido Piovene nel 1957 nel suo “Viaggio in Italia”. A Parma si assapora la sensualità di una cucina colta, raffinata, che riflette l’erudizione dei pranzi della corte ducale e rimanda all’epoca della duchessa Maria Luigia d’Austria: fra i piatti-simbolo, lo stracotto alla parmigiana, che troviamo anche nel ripieno dei famosi anolini in brodo.