Fra Parma e Busseto, seguendo le tracce di Giuseppe Verdi

Parma

Il centro storico di Parma - con il Duomo e il Battistero romanici, il Teatro Regio, il Palazzo e il Parco Ducali- è un incanto. Fondata dai Romani, dal medioevo centro economico e politico di primaria importanza, Parma deve il suo aspetto attuale soprattutto dei cambiamenti voluti da Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone Bonaparte che, a partire dal 1815, governò il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla per circa trent’anni,durante i quali venne attuato un piano di sviluppo e di risanamento di tutte le opere pubbliche e, fra l’altro, fu eretto il Teatro Regio, tempio del melodramma e di Verdi. Ma la città conserva molti significativi aspetti anche del suo passato più lontano. Al periodo comunale (XI e XII sec) risalgono gli edifici che si affacciano su Piazza del Duomo, capolavoro del romanico padano, a cui lavorò Benedetto Antelami con la sua bottega: il Palazzo vescovile, il Duomo romanico dall’austera facciata affiancato dal campanile gotico e il Battistero romanico-gotico a pianta ottagonale, decorato internamente con altorilievi raffiguranti i mesi, le stagioni, i segni zodiacali. All’interno del Duomo, fra i vari capolavori, il rilievo raffigurante la Deposizione di Benedetto Antelami (1178) e l’Assunzione della Vergine,grandioso affresco del Correggio ( 1526-1530). Nel XVI sec, periodo in cui Parma fu capitale del Ducato dei Farnese, vennero edificati l’incompiuto palazzo della Pilotta, colossale costruzione che deve il suo nome al gioco della pelota che aveva luogo nel suo cortile: qui si trovano il Museo archeologico e la Galleria nazionale, dove sono racchiusi capolavori dal XIII al XVIII sec con particolare riguardo agli artisti della Scuola parmense, e il Teatro Farnese, in legno, uno dei più spettacolari teatri storici del mondo. Ora funge da ingresso alla Galleria nazionale, ma un tempo faceva da cornice alle sontuose rappresentazioni teatrali che rallegravano la corte e, addirittura, veniva allagato, per mettere in scena complicate battaglie navali. Cinquecenteschi sono anche la chiesa rinascimentale della Madonna della Steccata e quella di San Giovanni Evangelista, che conserva uno splendido ciclo di affreschi del Correggio (1520-1523). In questo periodo Parma sviluppa una propria scuola di pittura, che sforna talenti quali appunto il Correggio e il Parmigianino.