Salento mediterraneo e barocco

LA GASTRONOMIA

Frisella 'ncapunata - ph Nunzio PacellaLungo tutto il litorale del Salento, fino a Otranto, è facile trovare banchi di vendita di ricci di mare, che i venditori aprono in presenza dell’acquirente, accompagnandoli con un pezzo di pane. È una colazione semplice e frugale, ma chi la prova difficilmente la dimenticherà. Tra i pesci, quelli dei laghi Alimini (cefali, spigole, capitoni, sogliole) sono ricercati ed esportati ogni giorno nei migliori mercati italiani ed europei. Diffusa anche la carne di cavallo e, nel periodo pasquale, le interiora di agnello, che servono per preparare gli gnummareddi, involtini dal gusto deciso. Molto usate in cucina sono le verdure, i legumi e le spezie, in particolare la salvia, il rosmarino, il timo e la menta. Fra i piatti più diffusi, ciceri e tria (conosciuto come pasta e ceci).
Non si può lasciare la Puglia, una delle maggiori regioni olivicole al mondo, senza aver assaggiato il suo olio extravergine d’oliva ed aver visitato i frantoi dove viene prodotto. Da non perdere, le deliziose bruschette di pane insaporite con aglio e olio extravergine d’oliva.
I dolci risentono dell’influenza bizantina e araba e sono preparati con mandorle, miele e cannella. Ci sono i mustazzoli, biscotti a base di mandorle, cacao e vari aromi (tra cui la cannella), rivestiti di una glassa al cioccolato; la cupeta a base di mandorle ricoperte da zucchero caramellato e miele e, tipici del periodo natalizio, i purcedduzzi, piccole palline fatte di una pasta dolce croccante fritta, poi girati nel miele e guarniti con pinoli o mandorle e confettini colorati.
La terra rossa del Salento fa prosperare anche meravigliosi vitigni che, con il clima caldo e secco, danno origine a vini famosi come il Negroamaro e la Malvasia Nera.