Dal mare alla montagna, sotto il segno della Serenissima

Sette le province, ciascuna con una ben definita personalità gastronomica.
A Venezia è gran sfoggio di pesce, lagunare e adriatico, senza dimenticare la cacciagione di valle e i prodotti degli orti costieri. Venendo al primo entroterra, Padova, Treviso e Rovigo vivono, ciascuna con accenti propri, il trapasso tra mare e pianura: sulle rive del Bacchiglione piatto principe è il risotto, arricchito dalla carne di celebri galline; nella città bagnata dal Sile protagonisti sono l’anguilla e il radicchio rosso; nelle terre del Po la faraona ‘in tecia’ delle campagne fa da contraltare al pesce e alla selvaggina del delta.

Più all’interno Vicenza spicca per una specialità inattesa, il baccalà, preparato in particolarissimo amalgama di latte, olio e acciughe, mentre Verona si divide tra la cucina di pesce del lago di Garda e la nobile tradizione cittadina.
Infine Belluno e la valle del Piave, che sul piano gastronomico rappresentano il settore più propriamente alpino, prima con la pasta e fagioli, poi con il minestrone d’orzo e la selvaggina.

Tutto questo, città per città, sostenuto da una classe di ristoratori di prim’ordine e modulato nelle atmosfere dalle osterie veneziane ai palazzetti cittadini, dalle corti padane ai castelli della collina, dalle baite agli alberghi di montagna.