Checchino dal 1887

Involtini di carne alla romana Lazio Secondo di Carne

Chef: Elio Mariani

Gli involtini di carne sono preparazione molto popolare nella cucina del Centro Sud, anche perché l’abbondante sugo si presta al condimento di una pasta asciutta per far desinare completo. La ricetta romana evidenzia il notevole ruolo del sedano (‘sellaro’) nella cucina capitolina, come confermato da un altro piatto della tradizione, la coda alla vaccinara, voce fissa nel menù dello stesso Checchino. Della bontà di questi involtini testimonia il modo di dire romanesco ‘a ciccio di sellaro’, riferito a qualcosa di assolutamente adatto al caso, così come altrove si usa l’espressione ‘a fagiolo’.

Nel pratico diverse sono le varietà di sedano e i rispettivi impieghi culinari: quello a costa bianca – rinomata la produzione di Subiaco, nell’alta valle dell’Aniene – si usa a crudo in insalata o pinzimonio; quello verde, a coste più piccole e fitte, trova impiego per lo più come verdura aromatica da soffritto, anche se non mancano ricette più specifiche per zuppe e sformati. Da segnalare, caso a se stante, la produzione del sedano nero di Trevi, nel Perugino, con tanto di sagra e tradizionale abbinamento con la salsiccia.

Ingredienti per 4 persone

500 g di controgirello di manzo
500 g di pancetta tesa
qualche costa di sedano
500 g di pomodori pelati
1 carota
1 cipolla
1⁄2 bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine d'oliva
pepe

Preparazione

Battete le fettine di manzo e disponetevi sopra una fettina di pancetta, dei tocchetti di sedano, dopo aver liberato le coste da eventuali filamenti, e qualche strisciolina di carota; salate e pepate leggermente. Arrotolate le fettine e legatele con qualche giro di filo bianco da cucina oppure appuntatele con un paio di stecchini. Scaldate dell’olio e fate soffriggere un trito fine di cipolla; aggiungete gli involtini e fateli rosolare bene da ambo i lati; versate il vino bianco e lasciate che evapori; versate i pomodori pelati rompendoli con un cucchiaio; regolate di sale e pepe, abbassate la fiamma e portate a cottura come fosse uno stufatino. In primavera, come ripieno potrete usare uno spicchio di carciofo e del prosciutto; in estate, per avere un piatto più leggero, sostituite la carne di manzo con pollo o vitello; in inverno usate invece carne di maiale.

Vino consigliato: Cesanese del Piglio Doc

Ristorante

Checchino dal 1887
di Marina, Elio e Francesco Mariani

Checchino dal 1887
A Roma è una vera e propria istituzione. Siamo al Testaccio e Checchino è stata la culla dei rigatoni con la pajata e della coda alla vaccinara, piatti popolari per antonomasia, ideati attorno alle carni del quinto quarto, ovvero i tagli di scarto e le frattaglie, ma che bontà! Da questa trattoria, sono transitati avventurieri e principi, personaggi dello spettacolo e politici, con uno strascico...

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