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La liquirizia e il suo Museo

A Rossano, in Contrada Amarelli, si trova il Museo della liquirizia. In questo angolo di Calabria, il microclima ha fatto sì che si produca la migliore liquirizia del mondo: lo ha riconosciuto persino l’Enciclopedia britannica, e greci e fenici pare che venissero in Calabria per rifornirsi di liquirizia e commercializzarla poi nel Mediterraneo. Solo qui poteva sorgere il museo che ne racconta storia e produzione. Il museo è ospitato in una residenza quattrocentesca di proprietà della famiglia Amarelli, l’unica in Calabria che ancora oggi prosegue l’attività di produzione. Già nel 1500 i baroni Amarelli commercializzavano le radici di questa pianta, ma è nel Settecento che decisero di costruire un vero e proprio impianto industriale (il “concio”) per l’estrazione del succo dalle radici di liquirizia, un succo che si scoprì ottimo per pastiglie, bonbon, ma anche - ad esempio - per la concia del tabacco. Le radici si estraevano, allora come oggi, fra l’autunno e la primavera mentre in estate venivano lavorate, spezzandole, pressandole e mettendole a bollire in caldaie a legna. Se ne estrae il succo, da cui proviene la liquirizia, nera e brillante.
Foto d’epoca, incisioni, documenti, abiti, oggetti di vita quotidiana riportano il visitatore a quando Rossano faceva parte del Regno di Napoli. Ancora: attrezzi agricoli e tutto ciò che serviva per lavorare la campagna, giornali , libri contabili, registri paga, documenti che testimoniano le prime esportazioni all’estero, forme di porcellana e stampi in bronzo, lettere di fornitori e clienti e persino la corrispondenza con le autorità dell’epoca. Un angolo riproduce proprio un vecchio ufficio spedizioni con casse di legno, timbri, fatture e un’antesignana fotocopiatrice. E’ stato ricostruito anche un punto vendita ottocentesco. Davvero curiosa l’evoluzione delle confezioni di caramelle: si è passati dalle scatolette di legno a quelle fantasiosamente illustrate, in metallo. Una grande vetrata fa intravvedere la lavorazione attuale della liquirizia. Accanto al museo, lo stabilimento (con la grande pressa che serviva a spezzare le radici) e il punto vendita aziendale.
Dei tempi passati sopravvive il mastro liquiriziaio: tocca a lui controllare l’esatto punto di solidificazione del succo.
www.museodellaliquirizia.it